Home
La Fille Mal Gardée
La Sylfide
Giselle
Napoli
Il Corsaro
Coppelia
Il Lago dei Cigni
La Bella Addormentata
Lo Schiaccianoci
L'Uccello di Fuoco
La Sagra della Primavera
Spartacus
Lo Schiaccianoci

Un salto spettacolare

Il San Jose Silicon Valley Ballet presenta Lo Schiaccianoci.

Foto Bob Shomler

Oggi lo Schiaccianoci è sicuramente uno dei balletti dell’ottocento più conosciuti al grande pubblico, ma non è sempre stato così. Fu presentato per la prima volta in Occidente soltanto nel 1934, in Inghilterra, sotto la direzione di Nicholas Sergeyev (1876 - 1951), e sino agli anni cinquanta la versione completa del balletto era poco conosciuta.

Il balletto è stato commissionato dal direttore del Teatro Imperiale di San Pietroburgo al coreografo e maestro del Balletto Imperiale Marius Petipa (1822 - 1910) ed al compositore Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840 - 1893). Speravano di ripetere il trionfo de La Bella Addormentata di due anni prima.

Il libretto è tratto da un popolare racconto di E. T. A. Hoffmann (1776 - 1822) “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi”, però non nella forma originale, ma in una revisione meno cruenta di Alexandre Dumas.

Petipa ha preparato il libretto con il suo assistente Lev Ivanov (1834 - 1901) e ha dato un esatto scenario del balletto a Tchaikovsky con i ritmi, il numero di misure, e il tempo per ogni danza.

Inizialmente Tchaikovsky aveva dei dubbi sulla validità del soggetto ambientato in una festa per bambini. Dal 1887 al 1891 ha fatto delle tournée di grande successo come conduttore delle proprie composizioni in Europa e negli Stati Uniti. Mentre viaggiava lavorava su Lo Schiaccianoci.

Nel 1891, a Parigi, ha sentito un nuovo strumento, il celeste, che ha adottato per il tema della Fata Confetto. Musicalmente Lo Schiaccianoci è considerato, oggi, il più bello dei suoi tre celebri balletti.

La coreografia è di Ivanov che ha sostituito Petipa, malato. Tchaikovsky ha collaborato con Ivanov durante la preparazione della produzione. Sergeyev fissò le coreografie dei tre balletti di Tchaikovsky/Petipa con la notazione Stepanov pubblicata alla fine dell'ottocento, quindi sono state tramandate intatte sino ad oggi.

Il Principe and la Fata Confetta danzano per
Clara

Il pas de deux dal secondo atto presentato dal San Jose Silicon Valley Ballet

Foto Bob Shomler

Alla prima, nel 1892, i critici non erano favorevoli: alcuni criticavano Tchaikovsky come compositore orchestrale che si era abbassato a comporre per il balletto, mentre i critici di danza trovavano la musica troppo sinfonico ed impossibile da ballare.

Con il passare degli anni è diventato universalmente popolare ed è rappresentato da praticamente tutte le compagnie di balletto classico.

Il balletto comincia nella sontuosa casa del Dr. Stahlbaum la vigilia di Natale. I loro figli, Clara e Fritz, sono eccitati e aspettano gli invitati per la tradizionale festa di natale con i parenti e gli amici. Gli invitati arrivano e la festa comincia tra brindisi, giochi e danze. I regali vengono distribuiti ai bambini, che sono intenti ad aprirli.

Improvvisamente tutti rivolgono lo sguardo verso il misterioso Herr Drosselmeyer, un vecchio amico di famiglia e padrino di Clara, che entra accompagnato dal suo giovane nipote. Porta delle scatole che contengono alcuni giocattoli animati che ballano per la gioia di tutti i bambini.

Poi tira fuori il regalo per Clara, uno schiaccianoci animato a forma di soldato. Clara è felicissima, ma Fritz è furioso: acchiappa lo schiaccianoci e lo rompe. Il nipote di Drosselmeyer lo rincorre fuori scena mentre Clara piange. Drosselmeyer fa la parte del dottore, legando un fazzoletto attorno alla testa dello schiaccianoci per ripararlo.

Clara e le sue amiche addormentano le loro bambole, disturbate da chiassosi ragazzini. Il nipote di Drosselmeyer porta un lettino per lo Schiaccianoci, e Clara lo mette a dormire sotto l'albero.

Dr. Stahlbaum e la moglie dirigono gli invitati in un ballo finale, dove Clara balla con il nipote di Drosselmeyer. Alla fine i due ragazzi si salutano solennemente, sperando di rivedersi presto. Tutti vanno via e le luci si spengono lasciano solo quelli dell’albero di natale.

A mezzanotte Clara si alza ed entra indossando una camicia da notte bianca; va in punto di piedi dallo Schiaccianoci, lo prende in braccio e lo porta a dormire con lei. Mentre dorme, entra Drosselmeyer che ripara lo Schiaccianoci.

Sentendo un rumore, Clara si sveglia e intravede Drosselmeyer. Spaventata si nasconde dietro una tenda quando entra un grosso ratto. Clara corre al divano e vi salta sopra. All’improvviso tutto comincia a diventare più grande: l’albero, i giocattoli, e anche i topi. I soldatini si animano e combattono contro i topi; lo Schiaccianoci, diventato vivo, è il loro capitano.

Lo Schiaccianoci batte il Re dei Topi, con l’aiuto di Clara. Lei lancia una pantofola contro il Re, e lo Schiaccianoci lo trafigge con la spada, poi dona la sua corona a Clara. Improvvisamente lo Schiaccianoci si trasforma in un principe.

Clara e il principe partono per un viaggio magico. Passano attraverso una foresta innevata dove ballano i fiocchi di neve.

Nel secondo atto si trovano nel Regno dei Dolci. La Fata Confetto, che vi regna, li intrattiene eseguendo un assolo. Poi ballano coppie da tutto il mondo, vari specie di fiori e di dolciumi. Il principe presenta Clara alla Fata Confetto e le mostra la corona del Re dei Topi che le ha regalato. La Fata Confetto balla con il principe in uno splendido passo a due.

Alla fine Clara e il principe salutano tutti i Dolci e ripartono. Questa scena esprime l'essenza del balletto classico: il racconto è ridotto ad un pretesto per manifestare più prodezze possibili in uno sfoggio di tecnica accademica.

Al mattino Clara si sveglia e trova che è stato solo un sogno.

Home Page

La storia della danza nell’ottocento

Art & Dance Factory a.s.d. - Via della Chiesa, 37, Calenzano FI - C.F. 94261640489 - tel. 338/6577008