Spartacus è stato uno degli ultimi tra i grandi balletti sovietici, eredi della tradizione russa dell’ottocento.
La musica è stata creata da Aram Ilich Khachaturian (1903 - 1978), già noto compositore di altre pregevoli partiture per balletto (Gayane 1942). Il balletto è stato rappresentato per la prima volta nel 1956, in piena guerra fredda.
Esalta un’eroe della libertà, Spartacus, una figura storica dell’antica Roma. Venduto come schiavo ad un allenatore di gladiatori, Spartacus è fuggito e si è rifugiato nella zona del Vesuvio, dove vivevano molti schiavi evasi. Spartacus li ha organizzati in un esercito per cimentarsi in una rivolta incentrata sulla liberazione degli schiavi, cominciata nel 72 a.C..
Dopo una serie di vittorie iniziali, le legioni di Marcus Licinius Crasso hanno inseguito l’esercito di Spartacus, prima in Calabria, e poi in Lucania, dove, con l’ausilio di alcuni traditori, l'esercito degli schiavi è stato distrutto. I ribelli catturati sono stati crocifissi.
Il balletto è focalizzato sul rapporto tra Spartacus e la sua compagna, Phrygia, che lo accompagna fino alla fine. Venduti a proprietari diversi, si riuniscono dopo la fuga e il loro amore è espressa da passi a due di una bellezza straordinaria. Esplora anche il rapporto tra Crasso e la sua amante, Aegina, che cerca di corrompere i membri dell’esercito di Spartacus con tutti i mezzi possibili.
I fatti e gli elementi scenici sono realistici, secondi i canoni di Konstantin Stanislavski (1863 - 1938), fondatore di una scuola di recitazione che ha fatto tendenza in tutto il mondo.
Stanislavski ha creato la moderna tecnica di performance, in cui la recitazione è il più possibile vicina alla realtà vissuta dagli attori, particolarmente nell’espressione dei sentimenti, che lui stesso definiva “realismo psicologico”.
Questa ricerca si esprime in particolare nei passi a due, che, secondo il critico e storico di danza, Alberto Testa, “si liberano dalla materia per assurgere a pura visione dello spirito”. La prima coreografia di L. V. Jacobson è stata modificata (1968) da Yuri Gregorovich (1927 -), usando movimenti di massa per creare effetti drammatici, forgiando la versione definitiva. Spartacus, nei ruoli maschili, fortissimi, ci mostra lo slancio vigoroso e atletico del balletto della seconda metà del novecento.
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