Migliorare l’en
dehors
Prima di tutto dovete sapere che cos’è
l’en dehors e perché è essenziale.
La cosa più importante da sapere è che realmente l’en dehors
viene dall’anca, non dal piede: in altre parole la gamba intera è ruotata,
non solo il piede. Troverete difficoltà se non avete sviluppato abbastanza
flessibilità nell’anca o non avete sufficiente forza muscolare per mantenere
il turnout.
L’en
dehors è vitale in tutte quelle discipline dove si ricerca forme aperte
create con il corpo umano: la danza (non solo classica), il pattinaggio, la
ginnastica artistica, certe arti marziali.
Le gambe hanno una gamma di movimento assai limitata in posizione
parallelo; ruotandole all’esterno possono arrivare quasi a 180° in atleti e
ballerini abbastanza flessibili. Può essere interessante sapere che l’apertura a 180° dei
piedi in en dehors, considerata tipica della danza classica oggi, è una
conquista del 20° secolo (sarà una reazione alla danza moderna?).
Nell’ottocento si usava un’apertura più naturale.
Provate questi esercizi semplici per
migliorare l’en dehors. Dovreste farli almeno una volta il giorno.
Esercizio 1
Stesi
sulla schiena, appoggiate le mani sotto le anche con le palmi in giù, in modo
che siete seduti sulle mani. Mettete le gambe diritte su in modo che siano perpendicolari
al pavimento. Piegate un po' le
ginocchia in moda da poterli vedere. Flettete
i piedi e metteteli paralleli. Ora,
lasciate i piedi flessi ed i talloni che si toccano e girate le gambe
all’esterno; saprete che state facendo bene se le ginocchia e le punte sono
rivolte nella stessa direzione (i piedi non dovrebbero mai girarsi più verso
l'esterno delle ginocchia). Ora
rimettete i piedi paralleli. Ripetete
8 volte. Se sentite del disagio ai
lati delle ginocchia, vuol dire che state provando a girare più di quanto la
vostra anca può fare per adesso (e state torcendo il ginocchio, che è molto
grave). Non girare le gambe tanto
in questo momento; aspettate che il ginocchio e l’anca vi dicono che siano
pronti ad andare un po’ più lontano.
Seduti
con la schiena contro una parete, riunite i piedi e avvicinarle il più
possibile al corpo, senza sentire dolore. Appoggiate
le mani o i gomiti sulle ginocchia. Oscillate
le ginocchia aprendole fino al punto dove le anche cominciano a protestare (la
farfallina). Spingete verso
l'interno con le ginocchia, ma tenetele ferme respingendole con le mani.
Distendete i muscoli. Spingete
le ginocchia uno pochino più in basso. Tenete
per dieci secondi, quindi portate le ginocchia insieme con le mani.
Ripetete dieci volte.
Stesi
sulla schiena, accanto ad una parete, con la schiena diritta e le gambe piegate
a 90° dalle anche, con le ginocchia stese (come seduti sul muro).
Flettete i piedi. Girare le
gambe en dehors dalle anche e distendetele, aprendole lungo la parete.
Tenete per 15-20 secondi. Mettete
le mani sulle cosce, provare a chiuderle con i muscoli ma tenetele ferme facendo
resistenza con le mani. Rilassarsi
aprendo senza forzare. Ripetete 10
volte.
(La rana) Stendetevi sulla pancia e
girate le gambe en dehors. Piegate le ginocchia, avvicinando i piedi al
bacino, tenendo i talloni uniti e cercando di avvicinare le punte fino a mettere
le piante dei piedi insieme. Dovete
cercare di mantenere i piedi, le ginocchia e il bacino a terra. Rilassatevi in questa posizione per alcuni minuti.
Prestate attenzione che i piedi siano allineati con le gambe,
specialmente se non arrivate a terra.
Dopo
esservi focalizzati attentamente su un gruppo dei muscoli, dovete allungarli in
modo che non si accorciano irrigidendosi. Per
allentare i muscoli rotatori, stendetevi sulla schiena.
Entrambe le ginocchia sono piegate; una gamba è in posizione parallela e
l'altra (la gamba che allungherete) è piegata con il tallone che si appoggia
sul ginocchio della gamba parallela. Con
entrambe le mani, tirate la coscia della gamba parallela verso la cassa
toracica, arrestandovi quando cominciate a sentire una stirata nella parte
posteriore alta della coscia della gamba girata in fuori.
Adagiatevi in questa posizione e tenete per 30 secondi.
Ripetete dall'altro lato.
Ringraziamo: Claudio Rizzi direttore artistico di Ballet Academic Studio, Katy Keller Physical Therapist New York City Ballet e Julliard School, Ariel Bennett T.C.R.G