Parte I: La Danza nella Belle Epoque
La Nascita della Danza Moderna

François Delsarte
Émile Jaques-Dalcroze
Loie Fuller
Isadora Duncan
La Belle Epoque
ha visto riforme e rivoluzione nello sviluppo della danza teatrale in occidente. In un periodo di grande progresso scientifico, in cui i miglioramenti dei mezzi di trasporto e il crescente imperialismo hanno forgiato una nuova passione per le culture distanti, una nuova tradizione di danza è nata.Nonostante il movimento provenga dall’Europa, l’influenza di americani espatriati fu fondamentale per il suo sviluppo. La danza moderna è fiorita in quelle zone che non avevano forti tradizioni di balletto classico, e dal 1930 gli Stati Uniti sono diventati il principalecentro di sperimentazione della danza.
Senza l’apporto della danza moderna, la danza classica non si sarebbe probabilmente rinnovata ed evoluta nel novecento nella stessa misura.
Molte delle prime danze moderne erano miniature: assoli d’effetto estremamente condensato. Erano diversi da qualsiasi cosa conosciuta, dato che il balletto verso la fine di 19° secolo era dominato dai balletti classici, caratterizzati dai grandi corpi di ballo, da un’ampia varietà di danze e dagli effetti scenici spettacolari, "un'inzuccherata fantasia fiabesca di una deliziosa futilità." (A. Testa)
Ma il balletto in se non era sempre stato così monumentale. Come la danza teatrale occidentale si è evoluta durante i secoli come una tradizione in trasformazione, così ha fatto la danza moderna durante il periodo più breve della sua esistenza.
La danza moderna, apparentemente una reazione in opposizione al balletto classico, è più facilmente definita da che cosa non è che da che cos’è, ed è definita spesso in contrasto al balletto. Determinate caratteristiche generali, tuttavia, possono essere osservate in gran parte della enormemente varia danza moderna che è stata prodotta nel ventesimo secolo. I danzatori moderni si sono staccati dal balletto tradizionale per creare stili personali ed espressivi di danza usando movimenti spontanei basati su improvvisazione, e hanno coreografato balletti che sono più strettamente collegati alla vita di tutti i giorni e all’espressione immediata delle emozioni. La danza moderna ha esteso il vocabolario del movimento del balletto classico, specialmente nell'uso del torso e delle anche, nei movimenti fatti da disteso o seduto sul pavimento, nell'uso del rilassamento e della gravità, e in un ritorno all’uso delle gambe e dei piedi paralleli.
François Delsarte
Gli ultimi anni dell’ottocento hanno segnato l'inizio di un periodo di reazione contro ciò che molti danzatori hanno visto come lo spettacolo vuoto del balletto del tardo ottocento.

Contemporanee con questa reazione erano due ricerche che hanno ispirato un genere più libero di movimento nella danza. Uno era il sistema dei gesti
espressivi naturali per il dramma sviluppato nell’ottocento dall'insegnante e filosofo di movimento francese François Delsarte (1811 - 1871), come
alternativa ai manierismi artificiali allora consueti nel teatro.
Ha sviluppato la sua teoria per l'insegnamento del canto e della recitazione, ma ha trovato l'applicazione più fertile nella danza.
Per Delsarte il movimento consiste in un flusso e reflusso d’energia. Ha teorizzato che la persona è composta di tre parti: l’intelletto, le emozioni e il corpo fisico. Il movimento è regolato dallo spazio, dal tempo, e dell'impulso motorio, e può essere di tre generi: in opposizione, parallelo, o in successione. “Naturale” è sinonimo di bello, e il movimento senza
significato espressivo non ha motivo di essere sul palcoscenico.
Émile Jaques-Dalcroze

L'altro sistema è Eurhythmics
, un sistema che insegna a sentire i ritmi musicali attraverso il movimento del corpo, inventato dall'educatore di musica svizzero Émile Jaques-Dalcroze (1865 - 1950) e successivamente usato come metodo d’addestramento da molti danzatori.Nel tempo Eurythmics si è dimostrato più utile per i musicisti che per i ballerini.
Loïe Fuller
La ballerina americana Loïe Fuller (1862 - 1928) è diventata famosa in Europa e negli Stati Uniti per il suo lavoro che ha aperto la strada alla creazione di nuove forme di danza.
La sua carriera è iniziata quando aveva tre anni, nel teatro di varietà del padre; per i 63 anni successivi ha ballato in una molteplicità di ruoli nel varietà e nel teatro e ha ispirato numerosi artisti e ballerini.

Non ha mai studiato danza, ma era convinta che il movimento è l'unico modo per esprimere autentiche emozioni.
Nel 1891 Fuller inventa il suo esotico “skirt dance”, presentato in tournée negli Stati Uniti ed in Europa. Consisteva in un gioco di luci colorate su
metri di seta mossa con i movimenti del corpo, raffigurante una scena
d’ipnosi in una commedia musicale.
Il pezzo le ha conferita una fama immediata e le ha assicurato tournee negli Stati Uniti e in Europa.
Nel 1892 Fuller si è trasferita in Francia, dove ha passato il resto della sua vita. Ha ballato ai Folies Bergères a Parigi; la sua tecnica ricercata ed immaginativa e le sue messe in scena brillanti e complesse hanno attirato l'attenzione del pubblico dell’avanguardia.
Molti artisti, compreso Henri de Toulouse-Lautrec e August Rodin sono stati ispirati da lei per le loro opere. Il poeta simbolista francese Stéphane Mallarmé l’ha descritta come "l’involucro fisico di un'idea".
La coreografia di Loïe Fuller è ispirata al mondo naturale; le sue danze
includono Butterfly (1892) e Clouds (1893).
Nelle sue performance, si è trasformata in fiori, uccelli, fiamme, farfalle e falene, proiettando turbinii colorati di luce su fluenti costumi di seta sovradimensionati, spostati da bastoni nascosti.
Adottata come simbolo d’ogni movimento artistico dal 1895 al 1920, compreso il Simbolismo, il Futurismo e l'Avanguardia, le sue prestazioni riflettevano l’idea simbolista di un teatro di simboli e sogni, poesia e immaginazione al posto dei personaggi.
Il primo film a colori nella storia del cinema, Annabelle Serpentine Dance prodotto da Thomas Edison nel 1896, ritrae una delle sue molte imitatrici.
Fuller era la prima danzatrice moderna ad avere un approccio multimediale al balletto, unendo l'arte e la tecnologia. Ha concepito l'idea che il
dinamismo del movimento è prodotto dagli effetti di luce e colore su un
corpo in movimento e non dal movimento in se stesso.
Ha introdotto l'uso di un palco completamente nudo (senza scenografia) con fondale e quinte neri, precedentemente considerati tabù, per concentrare l'attenzione del pubblico sulla danza.
Ha spento le luci del teatro: fino ad allora balletti e opere erano sempre eseguiti in un teatro illuminato per quanto possibile a giorno. La Loïe, come era chiamata, appariva dal buio come una creatura spettrale o una farfalla illuminata al centro del palco.
La luce ha sostituita le scenografie dipinte dei balletti precedenti. Il suo
lavoro era così avanzato che Loïe Fuller può essere considerata un precursore della danza postmoderna.

All’Esposizione Universale del 1900 a Parigi, nel Palazzo dell’Elettricità, Fuller ha avuto un proprio padiglione. Ha stupito un vastissimo pubblico cosmopolita con una danza effettuata su un palcoscenico innovativo che
ha progettato ad hoc, in collaborazione con l'architetto Henri Sauvage
e lo scultore Pierre Roche.
Il palco è stato fabbricato con lastre di vetro spesse per illuminare la Fuller da sotto e sopra con luci colorate che si accendevano singolarmente.
Per l’Esposizione Universale Fuller ha creato il suo celebre Danse de Feu. Girava vorticosamente, sembrava che le fiamme la consumassero, quindi spariva nell’oscurità cancellata dal fuoco.
Ha presentato la troupe di Sada Yacco, la prima compagnia di teatro giapponese mai visto in Occidente, nel suo padiglione.

Nel 1901 Fuller ha fondato la sua prima compagnia di danza. Una delle danzatrici era una giovane americana, Isadora Duncan. Ha fatto una tournée a Bucarest, a Vienna, a Monaco di Baviera e a Berlino nel 1902 con la compagnia di Fuller.
“Davanti ai nostri occhi si trasformava in orchidea multicolore, in fiore di mare ondeggiante, in giglio che si eleva come a spirale. Che straordinario genio!
Loie Fuller non ha mai avuto delle imitatrici che si potessero avvicinare al
suo genio... Ella si trasformava davanti agli occhi del pubblico in mille immagini colorate. Spettacolo incredibile! Impossibile a descriversi, ad imitarsi! Loie Fuller personificava i colori innumerevoli e le forme fluttuanti della libera fantasia. Era una delle prime ispirazioni originali della luce e del colore.” (Isadora Duncan, La Mia Vita)
Fra il 1904 e il 1906 Fuller ha formato una nuova compagnia, che sarebbe diventata i Ballets Fantastiques de Loïe Fuller. Con la compagnia ha
coreografato balletti d'insieme che generavano paesaggi, compreso Bottom of the Sea (1906) e Ballet of Light (1908).

Entro il 1921 stava lavorando all'aperto, utilizzando gli effetti naturali della luce e degli elementi.
La sua immaginazione inventiva e la sua curiosità naturale l'hanno portata ad esplorare la tecnologia degli effetti di luce che creava, sviluppando le macchine nel proprio laboratorio.
Ha ottenuto brevetti per numerose invenzioni, comprese le gelatine colorate per le luci del palcoscenico. Ispirata dalla sua amica il fisico Marie
Curie, ha coreografato Radium Dance.
Ha lavorato con i fratelli Lumière, pionieri del cinema, ma non è accertato che la loro pellicola “Serpentine Dance” ritrae Loïe Fuller in persona.
Fuller ha diretto alcuni film sperimentali. Una parte del suo film in 35mm Le Lys de la Vie del 1921, con René Clair protagonista, sopravive.
Oltre al grande successo nel teatro, Fuller ha fondato una scuola di danza nel 1908: insegnava movimento naturale e tecniche di improvvisazione. La scuola e la sua troupe di danzatrici hanno proseguito dopo la sua morte. Era pure una donna d'affari, un impresario teatrale e un politico di successo.
Isadora Duncan

Cercando di dare alla loro danza più potere comunicativo, i primi danzatori moderni hanno guardato oltre la tradizione dominante della danza teatrale occidentale - il balletto come loro lo conoscevano verso la fine dell’ottocento - e hanno attinto alle fonti antiche o non Occidentali per l'ispirazione.
Isadora Duncan (1877-1927) ha creato uno stile espressivo di danza, basato sulla sua visione delle danze dei greci antichi come si vedono sulle urne greche e i movimenti naturali degli uccelli, del vento ed delle onde, rifiutando molte formule coreografiche convenzionali. Ha posto le fondamenta
per il movimento di danza moderna del ventesimo secolo.

La madre di Duncan era un insegnante di musica e un pianista, divorziò quando Isadora era una bambina piccola. Isadora e sua sorella Elisabeth
hanno studiato balletto e la tecnica Delsarte. Nel 1895 la sua famiglia si trasferì dalla California, dove era nata Isadora, a Chicago, Illinois per migliorare la sua carriera.
Ha fatto il suo debutto professionale a Chicago lo stesso anno. Augustin Daly, un produttore teatrale di New York l’ha notata e l’ha impiegata per la
sua compagnia in tournée dal 1895 al 1897.

A New York ha studiato danza classica con Marie Bonfanti, un’allieva di Carlo Blasis diventata prima ballerina della New York Metropolitan Opera House, e più tardi a Londra con Ketti Lenner, un’allieva di Fannie Essler.
In seguito ad un incendio che distrusse la loro casa, la scuola di danza, e tutti i loro averi, la famiglia Duncan si trasferì in Inghilterra, senza soldi, su una nave per bestiame. Isadora ha dato concerti privati a Londra,
Parigi e Monaco di Baviera, dove è venuta in contatto con Loïe Fuller, unendosi alla sua compagnia.
Nel 1903 ha dato il suo primo spettacolo pubblico di successo, come solista, a Budapest. Durante gli anni che sono seguiti ha fatto tournée estese in Europa e negli Stati Uniti, presentando assoli di danza che hanno goduto dell'acclamazione crescente di pubblico e di critica.
Fondò una scuola vicino a Berlino (Grünewald) nel 1904, che spostò a Parigi nel 1914; e un’altra a Mosca nel 1921, su invito dal governo sovietico.

La danza di Duncan era caratterizzata da liberi, fluidi movimenti espressivi d’emozioni interiori, e dalla ricerca della verità psicologica. Era affascinata dagli ideali greci antichi della forma e della bellezza umana.
Come Marie Sallé due secoli prima, è comparsa sulla scena in una tunica diafana, le braccia e i piedi nudi, i suoi capelli lunghi sciolti. Volendo separare la danza dalla tecnologia, non era propensa a fare fotografare o filmare i suoi spettacoli.
Quando ha introdotto il suo stile di danza in America, Duncan ha incontrato forte opposizione. Col tempo le sue idee sono state largamente
adottate.
Localizzando la fonte del movimento nel plesso solare, ha generato danze che si alternano tra resistere e cedere alla gravità, persino cadendo a terra. Ha descritto e sviluppato un concetto di respirazione naturale che ha identificato con il flusso e riflusso delle onde dell’oceano.
A causa della sua avversione per le tecniche formalizzate e il suo uso di movimenti naturali, la danza di Duncan sembrava sostanzialmente improvvisata.
La sua definizione di movimento, basata sulle leggi naturali e dello spirito
piuttosto che su considerazioni convenzionali di spazio geometrico, ha avuto una grande influenza sugli sviluppi iniziali della danza moderna.
Mentre i balletti precedenti erano coreografati su musiche composte per l'occasione, la risposta di Duncan alla musica preesistente di Ludwig van Beethoven, Frédéric Chopín, Franz Liszt, Franz Schubert e Richard Wagner ha dettato la forma della sua coreografia.
Inizialmente, l'uso della musica sinfonica che Duncan ha introdotto è stato rifiutato dai critici. Il New York Times ha pubblicato una critica del suo spettacolo nel 1908 che ha posto “molte domande sulla necessità o la possibilità dell’interpretazione fisica della sinfonia sul palcoscenico...
sembra come porre mani violente su un grande capolavoro che sarebbe meglio lasciare indisturbato."
Da allora l'ingegno dei danzatori e il costante sviluppo dell'arte dei
coreografi hanno introdotto con successo un’ampia gamma di musica non scritta per il balletto negli spettacoli di danza.
Lo stile di vita sfavillante di Duncan e il suo femminismo ardente sono famosi quanto la sua arte.
La sua vita privata è stata contrassegnata dalla tragedia: i suoi due figli sono annegati in un incidente con la loro governante nel 1913, il suo compagno si è tolto la vita nel 1925 e lei è morta in un altro incidente nel 1927, strangolata dal proprio foulard che si è impigliato in una ruota della cabriolet sportiva che stava conducendo.
Le sue ultime parole sono state, “Adieu mes amis, je vais alla gloire.” (Addio amici miei, vado alla gloria.)
La sua autobiografia, La Mia Vita, è stata pubblicato nel 1927.
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